Socio di SRL: come la prestazione accessoria può diventare una forma di remunerazione alternativa.

Socio di SRL: come la prestazione accessoria può diventare una forma di remunerazione alternativa.

Sei socio di una SRL ma non fai parte del consiglio di amministrazione? Svolgi attività lavorativa ma non riesci a trovare la giusta formula per percepire un compenso? Questo articolo fa al caso tuo!

Oltre l’obbligo dei conferimenti infatti, l’atto costitutivo di una SRL può stabilire l’obbligo dei soci di eseguire prestazioni accessorie non consistenti in denaro, determinandone il contenuto, la durata, le modalità e il compenso.

Secondo la giurisprudenza le prestazioni accessorie a carico dei soci possono essere stabilite anche con un atto diverso dall’atto costitutivo, successivamente alla data di costituzione della società, come ad esempio con una delibera di assemblea dei soci.

Principali caratteristiche:

1. la particolarità del rapporto sottostante la prestazione fa sì che questa non possa qualificarsi come prestazione derivante da contratto di lavoro subordinato ma piuttosto come un’obbligazione sociale prevista dallo statuto il cui compenso viene pattuito nel rispetto del criterio civilistico;

2. i compensi percepiti dai soci per le prestazioni lavorative sono qualificabili come redditi derivanti da rapporto di collaborazione coordinata e continuativa;

3. tali compensi costituiscono, per la società che li eroga, costi deducibili dal reddito d’impresa e concorrono a formare la base imponibile IRAP.

In sintesi, pertanto, le suddette prestazioni possono essere liquidate con un cedolino assimilabile a quello del compenso amministratore e sono deducibili per la società che le eroga.

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